
La terza edizione del Trofeo della Mole 2.0, torneo internazionale di tennis in carrozzina organizzato dalla SSD Volare al Circolo della Stampa – Sporting di Torino in collaborazione con ITF International Tennis Federation e FITP Federazione Italiana Tennis e Padel, si è conclusa oggi con la proclamazione dei campioni di singolare delle categorie Open, Donne e Quad. Dopo cinque giornate di gioco di altissimo livello, il torneo ha assegnato i titoli in un grandissimo clima.
Nella finale della categoria Open, il confronto tra la testa di serie numero 1 Frederic Cattaneo (Francia) e la sorpresa del torneo Jinhui Ding (Cina) ha regalato intensità e colpi spettacolari decretando il trionfo del primo per 6-7 6-4 6-0. Anche la finale femminile ha rispettato le attese: uno scontro equilibrato tra la testa di serie numero 2 Sandrine Cauderon Paulin (Francia) e la numero 3 Donna Broek Jansen (Paesi Bassi) si è concluso in favore della prima per 6-7 6-3 6-3. Infine, il derby azzurro della categoria Quad ha confermato l’ottimo stato di salute del movimento italiano: Alberto Saja ha negato al torinese Hegor Di Gioia il trionfo in casa superandolo con un netto 6-1 6-0.
Il Trofeo ha anche assegnato i titoli di doppio:
- Open: Frederic Cattaneo (Francia) e Anthony Dittmar (Germania);
- Donne: Sandrine Cauderon Paulin (Francia) e Angela Grosswiler (Svizzera);
- Quad: Hegor Di Gioia (Italia) e Alberto Saja (Italia).
Ecco i risultati dei tabelloni di consolazione dei singolari:
- Open: Fabian Mazzei (Italia);
- Donne: Silvia Morotti (Italia);
- Quad: Mariagrazia Lumini (Italia).
Il Trofeo della Mole 2.0 si conferma così un appuntamento di riferimento nel panorama internazionale del wheelchair tennis, grazie alla qualità tecnica degli atleti, all’ottima organizzazione e alla crescente attenzione del pubblico torinese: «Il bilancio di questa terza edizione – dichiara il responsabile della SSD Volare Gianluca Cosentino – è decisamente positivo, ancora migliore rispetto allo scorso anno. La scommessa di aggiungere una giornata in più si è rivelata vincente: ci ha permesso di rendere il torneo più disteso, più vissuto e, soprattutto, di creare momenti preziosi di condivisione tra atleti, organizzatori e pubblico. Non si è trattato solo di sport, ma anche di socialità e partecipazione. Siamo molto soddisfatti anche dal punto di vista agonistico: il livello tecnico è cresciuto in modo evidente e questo ci motiva a proseguire nel percorso di sviluppo del Trofeo, sia sotto il profilo sportivo che nella cura dei servizi offerti. Lavoriamo per migliorare ogni dettaglio, perché vogliamo che ogni atleta si senta davvero a casa e possa competere nelle migliori condizioni possibili. Quest’anno abbiamo introdotto anche un aspetto innovativo che si è rivelato un successo: il tour della città in collaborazione con Turismo Torino organizzato il sabato, che è stato molto apprezzato. Abbiamo ricevuto numerosi complimenti, anche per il momento di incontro e condivisione con i ragazzi dell’Unità Spinale e con i bambini dei centri estivi, che ha aggiunto valore umano al nostro evento. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo che il Trofeo della Mole 2.0 diventi uno dei tornei internazionali più belli e significativi d’Europa. Puntiamo a raggiungerlo nel giro di pochi anni. Un altro aspetto che ci rende orgogliosi è il rapporto che si è creato tra i nostri volontari, in numero crescente rispetto al passato, e gli atleti: non solo supporto logistico, ma un legame umano che spesso continua anche oltre il torneo. Questo è il vero spirito della nostra manifestazione».
Nella foto in apertura, il finalista Ding con il vincitore Cattaneo.
Marco Berton
Ufficio Stampa Trofeo della Mole 2.0
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