Palazzo Ceriana Mayneri: 12 ottobre presentazione del libro “Bobi Bazlen. L’ombra di Trieste”

Palazzo Ceriana Mayneri: 12 ottobre presentazione del libro “Bobi Bazlen. L’ombra di Trieste”

Circolo della Stampa – Sporting
invita all’incontro in occasione del libro:
Bobi Bazlen. L’ombra di Trieste (la nave di Teseo)
di CRISTINA BATTOCLETTI
con l’autrice interviene: MARCO BELPOLITI, scrittore e saggista
Giovedì 12 ottobre 2017 ore 18
Presso Circolo della Stampa – Palazzo Ceriana Mayneri, C.so Stati Uniti 27
in collaborazione con Libreria Luxemburg

Bobi Bazlen (Trieste 1902 – Milano 1965) è stato uno dei maggiori influenzatori della cultura italiana nel Dopoguerra. Fondatore assieme a Luciano Foà di Adelphi, consulente di Einaudi e delle più importanti case editrici italiane, grazie a lui venne scoperto Italo Svevo e pubblicata la letteratura mitteleuropea fino ad allora sconosciuta, tra cui Franz Kafka e Robert Musil.
Capace di leggere indifferentemente in tedesco, italiano, inglese e francese indovinava il valore dei libri in base al fatto che avessero “il suono giusto”. Affascinato da oroscopi e mappe astrologiche, aveva una cultura vastissima che si spingeva fino all’antropologia e all’arte primitiva. Di madre ebrea e padre cristiano evangelico, da adulto abbracciò il taoismo e le filosofie orientali. Imprendibile, misterioso, bizzarro anche nel vestiario, è rimasto sempre nell’ombra.
Chi era dunque, Roberto Bobi Bazlen? Perché ha lasciato fantasmi irrisolti? Perché era amato da tanti, come la poetessa Amelia Rosselli, e avversato da altri, come il regista Pier Paolo Pasolini e lo scrittore Alberto Moravia?
Una vita piena di passioni, amicizie profonde e frequentazioni di intellettuali come Elsa Morante, sofferenze, sullo sfondo della grande storia del Novecento. Dalle mattinate passate nella bottega di Umberto Saba, alle correzioni alle poesie del Nobel Eugenio Montale, all’avventura della psicoanalisi, con Edoardo Weiss e Ernst Bernhard, di cui fu uno dei primi pazienti.
Questo libro racconta un Bazlen inedito, attraverso lettere mai viste e nuove testimonianze che riportano a Trieste, che lasciò a 33 anni senza farvi (forse) più ritorno.

Ingresso libero fino a esurimento posti